Da Zero - xilografie di Cosimo Servodio

Accademia delle Belle Arti
Napoli - dal 10 al 21 febbraio 2004

di Ignazio Gadaleta

La storica Accademia di Belle Arti di Napoli è in felice attività di promozione culturale oltre che essere sede prestigiosa dell’alta formazione artistica. Lo dimostrano varie iniziative di indubbio interesse tendenti a porre l’attenzione sulle potenzialità creative dei giovani artisti della realtà partenopea. Nuove presenze rilanciano l’interesse per la xilografia come particolare forma di espressione artistica.

La xilografia è una tecnica di “incisione in rilievo”. La parola xilografia deriva dal greco xylon (legno) e indica appunto l’incisione realizzata su una matrice in legno. Nella stampa (come ben ci indica Guido Strazza) risultano solo le zone e i segni lasciati in rilievo nella matrice che, inchiostrata con rullo esclusivamente in superficie, li trasferirà alla carta con pressione a mano o con torchi (preferibilmente) a pressione verticale. É il tipo di incisione più antica e più moderna ad un tempo. Grandi artisti di oggi come Anselm Kiefer e Mimmo Paladino usano questa particolare tecnica in modo magistrale con esiti di rilevante potenza espressiva.

Cosimo Servodio, attraverso la peculiare pratica creativa dell’incisione xilografica, lavora alla costruzione di un proprio codice espressivo in bilico fra emozioni dei sensi e controllo del pensiero. Con le sgorbie scava nelle matrici una miriade di segni sottili e acuminati. Con questi bianchi spilli luminosi punge la nera densità dell’inchiostro da stampa pur preservando le partizioni spaziali. I segni si addensano entro i confini virtuali di un disegno che “a risparmio” fa emergere (o sprofondare) con decisione netta le oscure evidenze quadrangolari. Freddi vortici magnetici si direzionano verso poli di attrazione di potenze compresse e quindi non ancora del tutto espresse. Questi flussi direzionali sono vettori trasmittenti corto circuiti psichici che dinamizzano i campi d’azione, in contrasto con le nere figure ortogonali solo in apparenza rassicuranti. Si realizza un’ambiguità della percezione visiva nei rapporti reciproci delle due entità. Le nette figure nere emergono dal fondo magmatico o alternativamente sprofondano, divenendo vuoti assoluti, come sfondo di contenuti fenomeni cosmici. Cosimo Servodio carica il proprio immaginario assumendo le logiche di conduzione di energie elettriche, lungo circuiti neuronali, nell’accensione di sistemi stellari. Queste opere testimoniano una vocazione mentre con volontà e disciplina condensano le alte tensioni in atto nell’aspirazione all’arte.
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tempesta xilografia su mdf

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